Hans Christian Ørsted e Video Youtube Esperimenti

Ennesimo logotipo di Google quest’oggi dedicato all’anniversario della nascita di Hans Christian Ørsted, fisico chimico danese, di seguito maggiori informazioni.

Hans Christian Ørsted
Hans Christian Ørsted

Hans Christian Ørsted (Rudkøbing, 14 agosto 1777 – Copenaghen, 9 marzo 1851) è stato un fisico e chimico danese, che ha giocato un ruolo fondamentale nella comprensione dell’elettromagnetismo.

Nel 1820 scoprì che l’ago della bussola devia dal polo nord magnetico se viene avvicinato a un cavo in cui passa corrente elettrica; questo dimostrò che elettricità e magnetismo sono fenomeni collegati, un concetto alla base della teoria dell’elettromagnetismo.

L’unità di misura del campo magnetico nel Sistema CGS fu chiamata “Oersted” in suo onore.
Hans Christian Ørsted era figlio di Soren Christian Ørsted e Karen Hermandsen. Suo padre era farmacista di Rudkøbing, sull’isola di Langeland. Hans e il fratello Anders, che diventerà professore di diritto e importante politico, entrarono nel 1794 all’Università di Copenaghen.
Nel 1790 Hans superò con il massimo dei voti l’esame di farmacia, e all’inizio dell’800 iniziò a studiare i fenomeni di galvanizzazione. Nel 1801 vinse una borsa di studio che gli consentì di viaggiare in Germania ed in Francia; nel corso di questo viaggio egli conobbe il fisico tedesco Johann Ritter, che lo influenzò molto.
Tornato in patria nel 1806, Ørsted divenne un professore all’università di Copenaghen, dove le sue prime ricerche si focalizzarono sulle correnti elettriche e sull’acustica. Nel 1814 sposò Brigitte Ballun, da cui avrà cinque figlie e tre figli; nel 1815 divenne segretario della Accademia Danese delle Scienze e delle Lettere.
Nel 1820 egli compì un esperimento (noto come esperimento di Ørsted), che dimostrava una prima relazione tra elettricità e magnetismo: le correnti elettriche generano un campo magnetico, principio alla base dell’elettromagnetismo. In realtà, questo fenomeno era già stato osservato dall’italiano Gian Domenico Romagnosi nel 1802, ma fu miscreduto dalla comunità scientifica di allora.
L’annuncio della scoperta provocò grande interesse negli ambienti accademici, André-Marie Ampère ripeté l’esperimento e formulò il principio dell’elettromagnetismo in forma matematica. Oltre agli studi sull’elettromagnetismo, Ørsted compì studi sulla compressione dei gas e dei liquidi e sui materiali diamagnetici, scoprì la piperina, un alcaloide presente nel pepe, e produsse per la prima volta l’alluminio.
Nel 1824 fondò la Società per la Diffusione delle Scienze Naturali, ancora esistente ed attiva, che dal 1908 assegna la Medaglia Ørsted, un importante riconoscimento destinato a coloro che si distinguono nel campo della fisica.
Oltre alle sue opere scientifiche, scrisse anche opere di poesia e prosa: poco prima della sua morte pubblicò una serie di articoli con il titolo L’anima nella natura, in cui espresse i fondamenti della sua filosofia.
Alla morte avvenuta nel 1851, Hans Christian Ørsted fu sepolto nell’ala Nørrebro del cimitero di Copenaghen.

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L’Esperimento di Ørsted

L’esperimento di Ørsted (o Oersted, a seconda della traslitterazione), dal nome del fisico che lo condusse nel 1820, Hans Christian Ørsted, fu cronologicamente il primo esperimento a dimostrare una correlazione tra la corrente elettrica e il campo magnetico. In realtà un’identica esperienza fu compiuta già nel 1802 da Gian Domenico Romagnosi, ma venne ignorata dalla comunità scientifica internazionale. Lo stesso Ørsted scriveva in una pubblicazione dell’Enciclopedìa di Edimburgo nel 1830, che “…la conoscenza del lavoro di Romagnosi avrebbe anticipato la scoperta dell’elettromagnetismo di diciotto anni…”
Mentre preparava il materiale per una lezione, Ørsted scoprì qualcosa che lo sorprese molto: egli avvicinò una bussola magnetica ad un filo elettrico in cui scorreva corrente e l’ago magnetico della bussola si mosse improvvisamente. Ørsted fu così sorpreso che ripeté l’esperimento. Egli realizzò un circuito con il filo conduttore in direzione nord-sud fissata dai poli geografici. Al di sotto del filo, mise l’ago magnetico che si indirizzò spontaneamente lungo la stessa direzione del filo. Chiuse il circuito e notò che appena la corrente passava per il conduttore, l’ago magnetico deviava la propria direzione e se la corrente fornita era di alta intensità, la direzione diventava perpendicolare a quella del filo. Ne concluse che un conduttore percorso da cariche elettriche in movimento genera nello spazio circostante un campo magnetico e se la corrente è abbastanza intensa, l’ago punta in direzione perpendicolare alla direzione del filo.
Le linee di forza del campo magnetico (B) generato da un filo percorso da corrente (i) sono circolari e concentriche tra loro (il centro comune è il filo per cui passa la corrente). Il verso del vettore-campo magnetico si intuisce con la regola della mano destra: puntando il pollice nel verso della corrente elettrica, le altre dita si chiudono nel verso del campo indicando così il verso del campo magnetico.
Il tutto si può anche facilmente capire usando della limatura di ferro posta su un cartoncino attraversato da un filo conduttore. Dopo qualche secondo si nota che la limatura si dispone in maniera concentrica al filo conduttore.

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