Shodan – scopri dispositivi su Internet

Oggi parliamo di Shodan, un motore di ricerca “alternativo” e poco conosciuto ai più che ci permette di ottenere tutta una serie di informazioni sensibili di livello critico, attraverso internet per studi sulla sicurezza dei sistemi e delle reti.

Shodan GiardiniBlog

Il motore di ricerca Shodan ha fatto (e fa ancora) molto parlare di se perché si distingue da Google per la sua capacità di indicizzare tutti i piccoli device che fanno parte della categoria “Internet of Things”, dispositivi che hanno anche solo un minimo di capacità computazionale ma che al contempo sono connessi permanentemente ad internet.

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GiardiniBlog, lo staff e l’autore dell’articolo, non si assumono alcuna responsabilità. In questo blog siamo contro i crimini che riguardano gli accessi non autorizzati a sistemi informatici. Usate le informazioni contenute in questo articolo solo a scopo puramente informativo.

Tutti possono provare Shodan che è disponibile all’indirizzo www.shodan.io
L’idea dietro a questo motore di ricerca, definito come “il più pericoloso motore di ricerca del mondo”, consiste nel provare che molti device sono vulnerabili se non adeguatamente configurati e che sono pubblicamente accessibili via internet; il motore di ricerca non viola alcun protocollo di sicurezza o login, ma si limita a catalogare quelle che sono le webcam, router, dreambox, stampanti o ogni sorta di dispositivo raggiungibile da un crawler ottenendo semplicemente “banner” o informazioni basilari che il produttore del device stesso fornisce in modo pubblico.
Le informazioni a disposizione, anche se a scopo puramente dimostrativo, possono essere utilizzate da un attaccante (chiamatelo anche hacker) per introdursi nei sistemi catalogati e carpire dati sensibil usando le password di default dei device indicizzati.
Shodan fornisce informazioni anche sui servizi e le vesioni del software installato sui device che trova; effettua una ricerca su web server, ftp, ssh, telnet, snmp e servizi sip.
Ovviamente non è semplice per l’utente comune utilizzare il motore di ricerca e carpire informazioni sensibili. Possiamo provare ad eseguire una ricerca alla stregua di Google e non riuscire ad ottenere comunque risultati di alcuna utilità.
ShodanProviamo per esempio con una ricerca “default password” per avere già qualche informazione in più sulle password usate di default e molti device connessi ad internet che le utilizzano.
Shodan
Il motore, può essere usato anche per avere una serie di statistiche sui browser e computer più utlizzati o sui provide più diffusi.
statistiche
Per sfruttare le potenzialità di questo strumento, è necessario registrarsi e inserire la propria mail e sapere cosa cercare. Sono disponibili degli account avanzati e a pagamento che mostrano più risultati e che permettono un uso del motore Shodan più sistematico, per esempio attraverso l’uso di filtri.
La cosa veramente pericolosa, non è tanto il motore di ricerca in se, quanto gli strumenti / tools che sfruttano le informazioni fornite dal motore di ricerca per attaccare in massa o in modo automatico sistemi e device.
Alla pagina developer.shodan.io infatti sono disponibili le API (funzioni) per chiamare direttamente Shodan da un altro programma.
shodan developer
Con gli strumenti abbinati a Shodan (che evitiamo anche solo di nominare per ovvi motivi), un utente è in grado di spiare nelle webcam installate negli appartamenti, prendere il controllo di baby monitor, entrare nel software di un router e iniziare a monitorare tutto il traffico di un ignaro utente o controllare un dreambox per accesso alle PayTV con tanto di funzioni di registrazione e streaming.
Per esempio, in modo del tutto legale, esiste la possibilità di trovare tutti i domini di terzo livello (sottodomini) di un dominio principale tramite uno strumento chiamato instarecon che dietro le quinte usa Shodan:
Usando la “shodan_key” ottenuta durante la registrazione su Shodan, si può fare una ricerca approfondita su un nome di dominio e avere tutte le informazioni possibili usando il comando (per esempio)

./instarecon.py -s <shodan_key> -o ~/Desktop/google.com.csv google.com

Questo è solo un assaggio di quello che c’è dietro l’universo “scoperto” di questo motore di ricerca.
Per fortuna difendersi dal tipo di ricerche più critiche, ovvero quelle sui dati sensibili, è abbastanza semplice; evitare di usare password di default del produttore, pensarci due volte prima di lasciare un device connesso ad internet e con servizi pubblici e avere un minimo di buon senso.
Vi invitiamo a seguire i nostri consigli su Testare sicurezza delle Password e di evitare almeno le password più utilizzate e sfruttate dagli attaccanti.
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